Deontologia

Il 1° luglio 2017 è entrato in vigore il Codice di comportamento del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), una direttiva emessa dal Procuratore generale della Confederazione applicata a tutti i collaboratori del MPC. Le regole di comportamento e di buona gestione amministrativa sono il risultato di vari anni di lavoro e s’iscrivono nel contesto più ampio e sempre più fondamentale in seno alle aziende, pubbliche e private, dell’etica professionale. Malgrado la Svizzera sia stata uno degli ultimi Paesi del Consiglio d’Europa ad aver adottato una carta di questo tipo all’attenzione dei procuratori, il MPC ha ritenuto essenziale andare oltre e proporre nuovi campi d’applicazione per rispondere alle domande della quotidianità professionale dei propri collaboratori.

La Commissione consultativa è un’istituzione indipendente dalla Direzione del MPC e ha il compito di dare una definizione dei concetti generali del Codice a partire dalle domande che le vengono sottoposte dai collaboratori. Lo strumento è di natura evolutiva e si svilupperà a seconda delle richieste, delle domande e delle casistiche che si presentano nelle situazioni di tutti i giorni. La commissione consultativa è inoltre responsabile della sensibilizzazione dei nuovi collaboratori in merito alle questioni inerenti l’etica professionale.

Ottenere la fiducia del singolo cittadino e del pubblico, mettendo in primo piano i principi dell’indipendenza, dell’imparzialità, dell’integrità e della dignità, è fondamentale per garantire il rispetto dello Stato di diritto. Con il Codice di comportamento, il MPC conferma i suoi valori e propone al contempo delle linee guida sul comportamento da adottare in caso di situazioni delicate o complesse. Il MPC si dota quindi di uno strumento che, in risposta in particolare alle raccomandazioni emesse dal Gruppo degli Stati contro la corruzione (GRECO) del Consiglio d’Europa nel proprio rapporto del Quarto ciclo di valutazione per la Svizzera (PDF, 1 MB, 18.01.2024), permette di lavorare con serenità stato d’animo essenziale per il buon funzionamento del perseguimento penale, a prescindere dal contesto.