Il MPC promuove l’accusa contro il capo e un presunto membro dell’antenna svizzera di un’organizzazione terroristica in Kosovo
Berna, 07.07.2025 — Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha depositato un atto d’accusa nei confronti di un cittadino kosovaro sospettato di essere stato responsabile (Emiro) dell’antenna svizzera di un’organizzazione terroristica kosovara e di essere stato altresì membro del comitato direttivo di tale organizzazione terroristica in Kosovo. Viene contestato all’imputato di aver svolto, con il sostegno del secondo imputato, principalmente nella regione ginevrina, attività di indottrinamento, finanziamento e reclutamento di nuovi membri per conto della precitata organizzazione terroristica. Gli imputati sono sospettati di aver inoltre diffuso l’ideologia dell’organizzazione terroristica «Stato islamico» nell’ambito dei loro incontri regolari, ma anche a titolo individuale per quanto riguarda il secondo imputato. I due imputati sono altresì sospettati di aver contemporaneamente diffuso, con i summenzionati atti, l’ideologia e sostenuto l’organizzazione terroristica «Stato islamico».
Il cittadino kosovaro, di 36 anni, e il secondo imputato, cittadino svizzero-macedone del Nord di 33 anni, sono stati arrestati il 1° settembre 2022 nell’ambito del procedimento penale che il MPC conduce dal luglio 2021 nei loro confronti (v. comunicato stampa del 1° settembre 2022 del MPC). Gli imputati si trovano attualmente in esecuzione anticipata della pena.
Organizzazione terroristica in Kosovo e antenna svizzera
L’organizzazione terroristica oggetto del presente procedimento è stata fondata in seguito allo scioglimento dell’associazione «Këshilla» nel 2014–2015 imposta delle autorità kosovare. L’organizzazione terroristica kosovara ha lo scopo non solo di chiamare il maggior numero possibile di fedeli ad aderire alla sua causa e alla sua ideologia salafo-djihadista – la stessa che viene praticata e promossa dall’organizzazione terroristica «Stato islamico» – ma intende anche approfittare di una destabilizzazione dello Stato kosovaro per prendere le armi e il potere su una regione definita e instaurarvi uno Stato islamico, diretto dalla Sharia, per conto dell’organizzazione terroristica «Stato islamico».
Dal 2014–2015 diversi uomini albanofoni, tra cui i due imputati, si sono riuniti attorno a un’ideologia salafo-djihadista. Nel giugno del 2015 il primo imputato è stato eletto Emiro di questo gruppo, che diventa l’antenna svizzera dell’organizzazione terroristica kosovara.
Dai suoi inizi, l’antenna ha svolto nella regione ginevrina attività di reclutamento e di propaganda allo scopo di chiamare il maggior numero possibile di fedeli ad aderire alla causa e all’ideologia salafo-djihadista dell’organizzazione terroristica kosovara, la stessa ideologia che viene praticata e promossa dall’organizzazione terroristica «Stato islamico». Dal 2016 l’antenna di Ginevra si è concentra principalmente sul finanziamento dell’organizzazione terroristica, e questo per un importo totale che oscilla almeno tra EUR 64 770.00 e EUR 77 870.00.
Capi d’imputazione comuni
Oltre alle attività di indottrinamento e reclutamento, il cittadino kosovaro ha raccolto fondi presso membri dell’antenna di Ginevra, tra cui il suo coimputato, e li ha fatti trasportare verso il Kosovo allo scopo di finanziare le diverse attività dell’organizzazione terroristica. Nello stesso contesto hanno finanziato la corruzione di pubblici ufficiali incaricati di perseguire penalmente alcuni membri dell’organizzazione terroristica per permettere a un altro membro di sfuggire a tali procedimenti.
I due imputati sono pertanto accusati di aver partecipato a un’organizzazione terroristica (art. 260ter cpv. 1 lett. a n. 2 CP) e di aver contemporaneamente sostenuto l’organizzazione terroristica «Stato islamico» (art. 260ter cpv. 1 lett. a n. 2 in comb. disp. con il cpv. 1 lett. b CP). Sono altresì accusati di aver partecipato alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri (art. 322septies CP) e di favoreggiamento (art. 305 cpv. 1bis in comb. disp. con l’art. 101 cpv. 1 lett. d CP). Il MPC li accusa inoltre di riciclaggio di denaro (art. 305bis CP), di falsità in documenti (art. 251 n. 1 CP) e di truffa (art. 146 cpv. 2 CP).
Cittadino kosovaro di 36 anni
L’imputato è sospettato non soltanto di essere stato membro dell’organizzazione terroristica in questione, ma anche di avervi esercitato un’influenza determinante (art. 260ter cpv. 1 lett. a n. 2 e cpv. 3 CP). In effetti è sospettato di essere stato membro del comitato direttivo dell’organizzazione kosovara ed Emiro dell’antenna svizzera, e successivamente corresponsabile di un ramo regionale dell’organizzazione in Kosovo. In tale veste, sarebbe stato in particolare responsabile di dirigere l’antenna svizzera e di garantire il collegamento tra la direzione dell’organizzazione terroristica in Kosovo e la precitata antenna, così come di co-dirigere il suddetto ramo regionale. Avrebbe regolarmente organizzato assemblee dei membri dell’antenna svizzera dell’organizzazione terroristica presso il suo domicilio e presso il domicilio di altri membri dell’organizzazione, nonché in Kosovo. All’interno dell’antenna svizzera avrebbe introdotto un sistema di quote mensili minime e di raccolte fondi ripetute allo scopo di sostenere finanziariamente l’organizzazione terroristica nelle sue attività.
All’imputato viene altresì contestato di aver indebitamente ottenuto assegni familiari per i suoi figli, che hanno tuttavia lasciato il territorio svizzero con la loro madre per trasferirsi definitivamente in Kosovo.
Cittadino svizzero-macedone del Nord di 33 anni
L’imputato è sospettato di essere stato membro dell’antenna svizzera dell’organizzazione terroristica. Avrebbe quindi partecipato alle assemblee organizzate e messo la sua abitazione a disposizione per queste occasioni. Avrebbe inoltre organizzato e partecipato all’organizzazione di visite di predicatori stranieri scelti e noti per la loro adesione ai precetti e all’ideologia dell’organizzazione terroristica «Stato islamico». Sotto la direzione e le istruzioni dell’Emiro dell’organizzazione kosovara e del suo coimputato, avrebbe versato una quota minima di CHF 50.00 al mese; avrebbe inoltre contribuito a raccolte fondi puntuali e/o regolari e fatto trasportare all’organizzazione kosovara una parte del denaro raccolto in tal modo. Il MPC contesta altresì all’imputato di aver commesso, a titolo individuale, atti di propaganda a favore delle organizzazioni terroristiche «Stato islamico» e «Jabhat al-Nusra» diffondendo nasheed a favore di queste due organizzazioni terroristiche.
All’imputato viene inoltre contestato di aver indebitamente ottenuto prestazioni dell’aiuto sociale (art. 148a cpv. 1 CP) e tentato di ottenere indebitamente prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione (art. 105 LADI cum art. 22 CP). È altresì accusato di diversi altri reati di diritto comune (art. 146 cpv. 2 cum art. 22 CP, art. 135 cpv. 1bis vCP e art. 96 cpv. 2 LCR).
Da questo momento la competenza di fornire ulteriori informazioni ai media passa al Tribunale penale federale. Come di consueto, il MPC renderà note le richieste di pena in sede di dibattimento. Fino al passaggio in giudicato della sentenza vale la presunzione di innocenza.
Testo originale del comunicato stampa in francese.
